47 - Marta



Dopo aver girato a sinistra, Ettore e Beatrice sentirono qualcosa. Erano come delle urla.

Beatrice disse a Ettore:

«Dobbiamo scoprire da dove vengono queste urla».

Ettore, il “piacevole fusto”, volendo fare bella figura estrasse la sua spada e cominciò a tagliare le foglie e i rami che formavano il labirinto.

Dopo aver sudato sette armature Ettore e Beatrice scoprirono la presenza di una donna, che sembrava essersi persa nel labirinto da anni.

Beatrice chiese:

«Come ti chiami?»

Lei rispose:

«Marta.»

La donna era ferita, così Beatrice si strappò il colletto del vestito, con l’intenzione di usarlo come fascia. Dall’indumento uscì una collanina. La donna la riconobbe immediatamente e chiese:

«Ma… tu sei Beatrice?»

La ragazza replicò:

«Si, ma tu come fai a saperlo?»

La donna ribatté:

«Ho riconosciuto la tua collanina. Te l'ho messa al collo io stessa tanti anni fa. Beatrice, io sono tua madre. Vedi… quando eri piccola, il conte Brutus ti ha rapito. Te lo giuro. Io sono tua madre».

Beatrice scoppiò in lacrime.






Marta e Beatrice...

... si abbracciano

... piangono di gioia